Notturno
- Andreana Caruso
- 19 gen 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 30 gen 2020
Il gallo canta ancora,
eppure non è mattutina l'ora.
Le case appena spente
sono l'ombra di un blu imponente.
Il buio del cielo
oscura il pensiero.
Nel cuore tante domande
pesano come un elefante.
E sono tante...
Quante le stelle
Ma forse la Luna conosce le risposte più belle?
...
L'immensità del gelo notturno ti entra dentro come un profondo e tenebroso silenzio, rotto in realtà da un chiasso che non riesce ad emergere. Sputa fuori questo fuoco e dipingi di rosso la luce dei lampioni. Corri, batti ancora più forte quei piedi e spaventa il vuoto delle strade.
Sveglia con il rumore della risata
chi, dopo avere ucciso di giorno
ora dorme sereno e sogna l'unicorno.
Dovresti, dovresti farlo.
...
Ma in fondo che colpa ne ha la notte?
Nella Letteratura Greca la Notte viene contemplata già nei poemi omerici, nei quali rappresenta l'animo, stanco e timoroso, dei guerrieri dell'Iliade. Immortale e divina, è il momento del sonno, la culla che ritempra l'uomo affaticato.
Il Notturno più famoso nel mondo arcaico è quello di Alcmane, il quale introdusse tra la lancia e la spada degli Opliti, la Poesia.
Dormono le cime dei monti e le gole, i picchi e i dirupi, e le famiglie di animali, quanti nutre la nera terra, e le fiere abitatrici dei monti e la stirpe delle api e i mostri negli abissi del mare purpureo; dormono le schiere degli uccelli dalle larghe ali.
Il Passo di Alcmane costituì un caposaldo per la poesia arcaica, introducendo nella storia del mondo un innovativo filone poetico : I notturni.
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... e se riesci ad immedesimarti nelle sue righe, se riesci ad entrare nelle sue parole, se riesci ad intravedere un po’ di te tra quelle rime, vuol dire che sei proprio nel blog giusto, costruito non su frasi fatte e poste li tanto per, ma su parole piene anche un po’ di te, in questo caso me!
Complimenti❣️