Mondo visione: l’Agosto dell’isis
- Andreana Caruso
- 2 ago 2020
- Tempo di lettura: 3 min
03/08/2020
Caro diario,
Nel cielo d’Italia splende il sole più caldo dell’anno. Si sfiora un picco di calore di 35°.
I più fortunati sono in spiaggia, sul bagnasciuga, a lasciare che l’acqua fresca e calma della riva li accarezzi dolcemente, e che la brezza marina possa sfiorare il loro corpo, massaggiandoli tra i capelli. I meno fortunati sono in casa o nei luoghi di lavoro, con aria condizionata e mascherina anti covid. È così che noi italiani affrontiamo il caldo.
In Iraq, in estate, si convive con una temperatura di 50°.
Nell’agosto del 2014, l’isis invase numerosi villaggi della terra irachena. Gli adepti quando usurpano una terra, prima facie, dividono gli uomini dalle donne e dalle bambine, le quali diventano schiave del sesso, oggetto di contratto ad apposito mercato: “se ha 15 anni la devo vedere prima di comprarla”; “se ha gli occhi azzurri il prezzo è diverso”
Anche bambine di 9 anni sono state stuprate dall’Isis, sotto il sole dell’Iraq.
Schirin, viveva nelle stesse mura familiari di quello che era definito, anche dagli amici di terrorismo, troppo violento. Di lui, lei ne era schiava del sesso. Come una concubina, a mosul, nella casa sottratta con l’invasione agli originari proprietari, shirin sopravviveva, perdendo tutto, anche la speranza di morire.
L’isis esprime la sua peggiore aggressività, violenza e disumanità contro donne e bambine perché secondo un credo infiltrato nella loro testa malsana,"un uomo ucciso da una donna non vedrà il paradiso".
Avete mai ascoltato una cavia del terrorismo? Come le bestie davanti al tribunale di Norimberga, i loro occhi vuoti e assenti, le loro parole vaganti, la loro leggerezza minante esprimono “la banalità del male”.
“Violentavo le donne perché un uomo non può resistere. Ne ho violante circa 60 credo. Poi quando dopo piangevano il mio cuore si spezzava. Però non potevo resistere” .

Mosul, la capitale del Califfato. 4000 morti sotto le macerie.
L’isis, nell’Agosto dello stesso anno, invade Sinjar, regione irachena nella quale è diffusa lo Yazidismo, una fede religiosa, monoteista, contro la quale marciano gli iniziati.
Una donna yazida stava allattando il proprio bambino. Gli uomini dell’isis glielo hanno strappato dalle braccia, decapitandolo e poi…Poi hanno cucinato il suo corpo e costretto la madre a mangiarne la carne.
Storie orrende che suscitano ribrezzo e repulsione. Eppure, no! non è una pellicola horror, davanti alla quale possiamo scegliere di coprire gli occhi o tappare le orecchie e, prima ancora, possiamo scegliere di non comprare il biglietto, o di entrare in un’altra sala. Non è la sala n° 5 o 10 del moviplex che trasmette un film di fantascienza un po' cruento.
È la storia, è il mondo, è la vita, è la morte, è la realtà

Sinjar, il monte sacro degli Yazidi.
Non possiamo scegliere di non sapere e di non vedere, per il solo fatto che siamo stati indirizzati alla sala n.1, dove la commedia si alterna con il fantasy e il Romanzo.
Ogni volta che confondi l’appartenenza ad una terra con l’inclinazione al male, ogni volta che confondi una religione con la cultura dell’odio, ogni volta che confondi l’islam con l’isis, e ogni volta che parli senza conoscere, stai uccidendo tutte quelle donne e quelle bambine irachene che sono state tormentate dal sole più caldo dell’Iraq, mentre noi eravamo sul bagnasciuga.

La liberazione di Sinjar: le donne hanno organizzato un esercito per combattere l'isis
Caro diario, che rabbia l’ignoranza e l’indifferenza.

FONTI:
Documentario: "Girls, Guns e ISIS".
Documentario: " Faccia a faccia con l'isis"
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